Titolo: E l'eco rispose
Prezzo € 19,90
Editore: Piemme
Pubblicazione: 21/06/2013
Pagine: 456
Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra.
Da un articolo di CorrieredellaSera.it - di Alessandra Farkas
Torna il cacciatore di aquiloni con una storia di famiglia che non prevede il lieto fine
Dopo aver esaminato il tema della paternità in Il cacciatore di aquiloni del 2004 e della maternità in Mille splendidi soli nel 2007, Khaled Hosseini punta i riflettori sulla famiglia nel suo insieme. Nel suo terzo, attesissimo, romanzo E l’eco rispose, il celebre medico e autore afgano Khaled Hosseini esplora temi quali l’abbandono, il tradimento, l’amore gay, la violenza, la solitudine e il sacrificio attraverso una serie di storie multi-generazionali dove al centro c’è la famiglia: fratelli e sorelle, figli e genitori, cugini e zii, ma anche matrigne egoiste e domestici fedeli.
«A dire il vero, il tema della famiglia è presente in tutte le mie opere», racconta Khaled Hosseini a Sette, figlio di un diplomatico, che dal 1980 vive in California con la moglie Roya, avvocato, e i loro due figli, Harris e Farah, rispettivamente di 12 e 10 anni, ai quali è dedicato anche questo libro.
Nell’Afghanistan dove sono nato e cresciuto la famiglia, con le sue contraddizioni e tensioni, è l’elemento centrale dell’identità di ogni individuo», incalza, «anche volendo, non potrei ignorarla».
[...]
Torna il cacciatore di aquiloni con una storia di famiglia che non prevede il lieto fine
Dopo aver esaminato il tema della paternità in Il cacciatore di aquiloni del 2004 e della maternità in Mille splendidi soli nel 2007, Khaled Hosseini punta i riflettori sulla famiglia nel suo insieme. Nel suo terzo, attesissimo, romanzo E l’eco rispose, il celebre medico e autore afgano Khaled Hosseini esplora temi quali l’abbandono, il tradimento, l’amore gay, la violenza, la solitudine e il sacrificio attraverso una serie di storie multi-generazionali dove al centro c’è la famiglia: fratelli e sorelle, figli e genitori, cugini e zii, ma anche matrigne egoiste e domestici fedeli.
«A dire il vero, il tema della famiglia è presente in tutte le mie opere», racconta Khaled Hosseini a Sette, figlio di un diplomatico, che dal 1980 vive in California con la moglie Roya, avvocato, e i loro due figli, Harris e Farah, rispettivamente di 12 e 10 anni, ai quali è dedicato anche questo libro.
Nell’Afghanistan dove sono nato e cresciuto la famiglia, con le sue contraddizioni e tensioni, è l’elemento centrale dell’identità di ogni individuo», incalza, «anche volendo, non potrei ignorarla».
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KHALED HOSSEINI
Khaled Hosseini è nato a Kabul, in Afghanistan, ultimo di cinque fratelli. Suo padre era un diplomatico in servizio presso il Ministero degli Esteri afghano e sua madre insegnava persiano e storia in un liceo femminile di Kabul. Temendo l'impatto della guerra sovietica in Afghanistan, la famiglia Hosseini chiese e ottenne l'asilo politico negli Stati Uniti e, nel settembre 1980, si trasferirono a San José, in California.
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